Riccardo Tonelli
(NPG 1968-10-47)
Gli educatori d'oggi sono più esitanti di quelli d'un tempo, per impegnare i giovani in uno sforzo missionario.
Essi rifiutano ogni educazione colorita di paternalismo (l'adozione di un cinesino...) o di colonialismo (molto vicino al razzismo). E rifiutano anche lo spirito del propagandista. D'altra parte, l'educazione missionaria è una necessità per la costruzione della Chiesa. «... perché "la parola di Dio corra e sia glorificata" ed il Regno di Dio sia annunciato e stabilito in tutta quanta la terra» (Ad gentes, 1).
Riportiamo alcuni suggerimenti, parziali e marginali, che possono aiutare a creare un clima missionario.
I - L'educazione missionaria è presa di coscienza del senso del proprio battesimo
a) È necessario quindi educare ai seguenti atteggiamenti:
- non arrossire di essere cristiano;
- vivere con fierezza la propria fede, senza complessi trionfalistici senza complessi d'inferiorità;
- accettare chiaramente di essere ciò che si è;
- cercare il modo di manifestare anche esteriormente questa visibilità di fede (attraverso, per esempio, una partecipazione viva e attiva alla liturgia, attraverso una recezione dei sacramenti della fede, attraverso una manifestazione coraggiosa del proprio cristianesimo).
L'attività missionaria con la parola della predicazione e con la celebrazione dei sacramenti, di cui è centro e vertice la SS. Eucaristia, rende presente quel Cristo che della salvezza è l'autore (Ad gentes, 9).
b) Essenziale è di sentire il proprio battesimo come un impegno preciso di porsi al servizio di tutti, per aiutare tutti gli uomini a scoprire l'amore universale di Dio.
Si danno a volte delle circostanze che, almeno temporaneamente, rendono impossibile l'annuncio diretto e immediato del messaggio evangelico. In questo caso i missionari possono e debbono con pazienza e prudenza, e anche con grande fiducia, offrire almeno la testimonianza della carità e della bontà di Cristo, preparando così le vie del Signore e rendendolo in qualche modo presente (Ad gentes, 6).
c) È necessario suscitare il gusto della «proposta di fede» (invito rivolto agli altri a credere, a convertirsi, ad accettare la comunità di salvezza che è la Chiesa) nella disponibilità del missionario, rispettoso della libertà altrui e con la discrezione e delicatezza necessaria.
Questa proposta va indirizzata a tutti, geograficamente e sociologicamente.
* Questa «proposta di fede» è rivolta a tutto l'umano, in noi (io sono missionario della parte d'incredulità che c'è in me) e attorno a noi.
Fine specifico della attività missionaria è la evangelizzazione e la fondazione della Chiesa in quei popoli o gruppi in cui ancora non esiste (Ad gentes, 6).
* Questa proposta di fede si realizza mediante la nostra stessa vita cristiana, piena della gioia di appartenere all'alleanza. «Ogni cristiano è l'immagine vera anche se indegna del suo Cristo».
E si rende concreta e visibile:
- nell'affermazione del messaggio cristiano in tutti i mezzi di comunicazione sociale (stampa, radio, cinema, TV);
- nel dialogo con gli altri, fatto di attenzione ai loro valori, partecipazione ai loro problemi, per scoprire l'azione dello spirito e aiutare gli altri ad operare questa scoperta (scoperta del senso cristiano della vita);
Lo Spirito Santo previene visibilmente l'azione apostolica come incessantemente sebbene in varia maniera, l'accompagna e la regola (Ad gentes, 4).
- nella parola occasionale suggerita dalle circostanze;
- nel silenzio di disapprovazione di un atteggiamento non coerente;
- nella valutazione cristiana dei fatti, degli avvenimenti di tutti i giorni.
* Questa proposta di fede è sostenuta da una preghiera aperta alle dimensioni del mondo, desiderosa della realizzazione del Regno di Dio.
* Questa proposta di fede ha come dimensione essenziale la comunitarietà:
- esigenza di vivere la propria fede come membra di un popolo credenti;
- esigenza di un gruppo di forte esperienza cristiana come riferimento e sostegno della propria fede.
Ogni elemento di verità e di grazia riscontrabile, per una nascosta presenza di Dio, in mezzo ai pagani, l'attività missionaria lo purifica dalle scorie del male e lo restituisce integro al suo autore, cioè a Cristo...
Perciò ogni elemento di bene presente e riscontrabile nel cuore e nella mente umana, o negli usi e civiltà particolari dei popoli, non solo non va perduto, ma viene sanato ed elevato e perfezionato per la gloria di Dio, la confusione del demonio e la felicità dell'uomo (Ad gentes, 9).
II - L'educazione missionaria è educazione al dialogo, al rispetto degli altri, alla scoperta di ogni valore esistente attorno a noi, anche se di origine diversa, anche se dotato di sfumature che sembrano inaccettabili
Un dialogo ed una scoperta da compiersi nei termini storici del momento attuale:
a) questa esigenza va vissuta in un mondo internazionalizzato.
È opportuno quindi farsi attenti alle molteplici occasioni che hanno oggi i giovani di dialogare con ragazzi e ragazze di altre nazioni:
- informazioni sugli altri paesi: scuola di geografia, di storia;
- corrispondenza con giovani di altre nazioni;
- scambi di soggiorno con giovani europei;
- raduni internazionali;
- facilità di scambi internazionali, nel mondo dello sport, del cinema, della canzone, ecc.;
- funzione della TV come organo di collegamento, di informazione, di formazione al senso internazionale della esistenza;
- movimenti europeistici;
- attività di lavoro, di servizi, di carità, a favore di altre nazioni e continenti.
...e finalmente fu prefigurata l'unione dei popoli nell'universalità della fede attraverso la Chiesa della Nuova Alleanza, che in tutte le lingue si esprime e tutte le lingue nell'amore intende e comprende, superando la dispersione babelica (Ad gentes, 4).
b) questa esigenza va vissuta in un mondo pluralista.
Conviene perciò farsi attenti ai seguenti valori:
- rispettare gli insegnanti di parere diverso;
- rispettare i compagni;
- scoprire l'ecumenismo;
- scoprire i valori delle altre religioni;
- scoprire i valori dell'ateismo;
- rispettare i centri d'interesse degli altri (musica classica e yé-yé, sport, moda, letture...);
- rispettare coloro che frequentano corsi e scuole diverse dalla propria.
c) questa esigenza va vissuta in un mondo socializzato.
È opportuno perciò farsi attenti ai seguenti valori:
- riconoscere e rispettare i valori dei diversi mondi: rurale, urbano operaio, adulto, giovane, bianco, nero..., dei ricchi e dei poveri, di regioni diverse nella stessa nazione;
- accettare di essere arricchito dagli altri, di essere trasformato, anzi desiderarlo;
- ricercare il punto di vista degli altri;- in una parola: scoprire, accettare, valutare l'altro: colui che vive ogni giorno accanto e colui che appartiene ad un mondo diverso.