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    Una formula per impostare una mezza giornata di ritiro



    Riccardo Tonelli

    (NPG 1968-01-69)

    Talvolta il ritiro può diventare un'indigestione di parole.
    Con la scusa che i ragazzi non sanno riflettere, non sanno vivere il silenzio, l'educatore è preoccupato di programmare un plenum di tempo, in cui non ci siano momenti lasciati all'iniziativa personale. Non c'è spazio per il dialogo discendente dello Spirito, ed è evidente la sfiducia per l'affiato carismatico di tutto il popolo di Dio.
    Le affermazioni della Costituzione Liturgica sulla sacralità del silenzio, ci portano ad un ripensamento.
    Ne è nata una formula nuova, che, dove è stata esperimentata, ha spesso portato consolanti risultati.

    Richiede
    un gruppo ben omogeneo ed affiatato di adolescenti o giovani, necessariamente ristretto.

    Metodo

    1° tempo: in chiesa: brevissime parole di presentazione del tema del ritiro da parte del responsabile;
    preghiera comunitaria e personale che introduca un clima di raccoglimento e la necessaria presenza del Signore.

    2° tempo: ovunque (in chiesa, in cortile, lungo i corridoi: a scelta dei giovani) riflessione personale su un fascicoletto precedentemente preparato e distribuìto (cfr. esempio), in cui siano raccolte espressioni-chiave sull'argomento prescelto, ricavate dalla Scrittura, dalla, Liturgia, dal mondo vicino al gruppo in ritiro (canzoni, letteratura, affermazioni di «grandi») e alcune piste che convoglino le riflessioni.
    Tempo: almeno mezz'ora.
    (Alcuni si stancheranno prima: l'educatore chiederà loro di non influire sugli altri).

    3° tempo: in un'aula: ciascuno presenta agli amici gli spunti su cui ha riflettuto; ciò che lo Spirito gli ha suggerito.
    Se esiste un clima di amicizia e di raccoglimento...: risulterà la predica più bella..: che nessuno di noi avrebbe mai potuto proporre...
    Non è una discussione su di un tema prefisso: è solo una proposta di riflessioni personali. È importante che non si permetta nessun dibattito e neppure, penso, una richiesta di problemi e di soluzioni (potrebbe magari essere un ulteriore 5° tempo).

    4° tempo: in chiesa celebrazione della santa messa con omelia.

    Tra il 3° e il 4° tempo: possono trovare luogo le confessioni.

    Fascicolo-guida

    Trascriviamo un esempio di fascicoletto-guida per la riflessione personale, preparato sul tema: Il Signore nella mia vita.
    In questa linea, è facile curare la preparazione di altri: le citazioni devono essere di facile comprensione e mordenti.

    La voce della Scrittura

    Mi ricordo di te, dell'affezione della tua giovinezza
    dell’amore al tempo del tuo fidanzamento,
    quando mi seguivi nel deserto,
    in una terra non seminata.
    Israele era sacro al Signore,
    la primizia del suo raccolto;
    quelli che ne mangiavano, dovevano pagarla:
    la sventura si abbatteva su di loro.
    Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri,
    per allontanarsi da me?
    Essi andarono dietro al nulla
    E diventarono essi stessi delle nullità.
    Io vi ho condotto in una terra da giardino:
    ma voi appena entrati avete contaminato la mia terra
    e avete resa un abominio la mia eredità.
    (dal profeta Geremia)

    Guardate quale immenso, amore ci ha donato il Padre, così che siamo chiamati figli di Dio. E lo siamo davvero.
    L’amore che il Signore ci porta si è manifestato in questo: Dio inviò il suo figlio unigenito perchè noi vivessimo per mezzo suo.
    In questo sta l'amore: noi non amammo Dio, ma egli amò noi e inviò suo Figlio ad espiare per i nostri peccati.
    (San Giovanni)

    Considero ogni cosa come niente a confronto del vantaggio grandissimo che è la conoscenza di Cristo Gesù Signore mio.
    Per lui ho buttato via tutti i miei privilegi e li stimo
    lordura per poter guadagnare Cristo.
    (San Paolo)

    Non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me.
    La vita poi che vivo ora, nella carne, la vivo nella fede in Gesù che ha amato proprio me e ha dato se stesso per me.
    (San Paolo)

    Ho una voglia matta di partire da questo mondo per essere vicino a Cristo...
    (San Paolo)

    Nessuno ha un amore più grande per gli altri di colui che dà la propria vita per coloro che ama.
    (Gesù)

    La voce del Concilio

    La Chiesa crede che Cristo, per tutti morto e risorto, dà sempre all'uomo luce e forza per rispondere sempre alla suprema sua vocazione. Crede di trovare in Cristo la chiave, il centro, il fine dell'uomo e di tutta la storia umana.
    Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato creato, venuto ad abitare sulla terra degli uomini, entrò nella storia del mondo come uomo perfetto.
    Egli ci rivela che Dio è carità e insieme ci insegna che la legge fondamentale della trasformazione del mondo è il comandamento nuovo dell'amore.
    Egli ci ammonisce a non camminare nella strada della carità solamente nelle grandi cose, ma anche e soprattutto nelle circostanze ordinarie della vita.
    Egli ci insegna col suo esempio che è necessario anche portare la croce, quella che dalla carne e dal mondo viene messa sulle spalle di quanti cercano la pace e la giustizia.
    I beni, quali la dignità dell'uomo, la fraternità e la libertà, cioè tutti i buoni frutti della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore, li ritroveremo poi di nuovo, purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, nel giorno della resurrezione, quando Cristo trionferà su tutti e su tutte le cose.
    Giovani, la chiesa vi guarda con fiducia e con amore.
    Essa è la vera giovinezza del mondo.
    Essa possiede ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste.
    Guardatela e voi ritroverete in essa il volto di Cristo, il vero eroe, umile e saggio, il profeta della verità e dell'amore, il compagno e l'amico dei giovani.

    La voce di qualche ragazzo della tua età

    Se mi accorgessi di star bene anche senza Gesù, farei tutto il possibile per sentirne la mancanza e per ritornare a cercarlo.
    A volte - e ciò mi capita quando mi allontano da un impegno di vita cristiana - sento dentro il mio corpo uno scombussolamento continuo... sento il bisogno di liberarmi dai peccati impuri che ho fatto.
    Ho provato a volte a far a meno di Gesù, ma non ci sono riuscito mai. Sento il suo bisogno più che mai, quando sono sudicio di peccati.
    Oggi sono calmo, tranquillo, l'agitazione perenne che è nel mio animo si è placata.
    Risento il desiderio di leggere il Vangelo.
    Forse è giunta l'ora che io invoco da tempo.
    Ritorno a Dio, così invocato, così pregato nelle ore tormentose dell'angoscia;
    così maledetto e bestemmiato nelle ore tempestose della disperazione.
    Chi era lui... dopo duemila anni voi... non sapete ancora chi era lui...
    Ed abbiamo riso di lui... perché era diverso da noi...
    Non ci siamo chiesti però... se era meglio di noi!
    (Celentano)

    Piste di riflessione

    Prova a riflettere con calma con l'aiuto di queste tracce.
    1. Accetto le verità cristiane, perchè ne sono intimamente convinto a costo di farmi scannare, o soltanto perché le ho assorbite passivamente dai miei genitori, dai miei educatori, dall'ambiente buono in cui sono cresciuto?
    2. Chi è Gesù Cristo, per te? Senti il bisogno di Gesù Cristo o ne fai anche a meno?
    3. È facile affermare che Gesù è l'amico vero. Che cosa è per te questa affermazione? Incide nella tua vita, profondamente, o rimane in superficie, al livello delle tante suggestioni che ogni giorno ti si presentano?
    4. Il pensiero della Resurrezione, la realtà del Battesimo, il dono dell'Eucaristia e della Confessione, segnano davvero una dimensione vera, interiore della tua vita o sono soltanto belle parole che si dicono nei momenti di circostanza, per far spicco?
    5. Per il Signore Gesù, per testimoniarlo, ti senti davvero di fare qualche cosa... che cosa? Oppure cedi le armi appena ti chiede qualcosa di impegnativo?
    6. Troverai un mucchio di giovani come te che ti diranno: «Fede, comandamenti, Cristo, problemi religiosi.. resistere... ma lascia perdere... Non complicarti la vita... Vivila momento per momento, prendila come viene e divertiti più che puoi, complicazioni e preoccupazioni...».
    Che cosa sapresti rispondere? Che sei d'accordo con loro?
    7. Il peccato è certo un rifiuto della presenza del Signore nella tua vita. Lo senti così... con tutta la struggente pressione del tradimento... oppure è diventato un fatto come tanti altri, magari che fa dispiacere, che non si vorrebbe, ma... che è quasi necessario, per vivere un po' in pace e un po' comodamente...
    8. È molto difficile una vera maturazione della tua fede, se non sei profondamente inserito in una comunità giovanile di intensa vita cristiana, come una associazione cattolica... Senti questo bisogno e dovere, oppure preferisci restartene isolato e senza impegni... Preferisci avere insomma degli amici... che evitino ogni serio problema religioso?


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